Recensione Il Sale della Terra

“Il sale della terra” è un film documentario da guardare in silenzio.

Film, documentario, biografia, “Il sale della terra” è questo e molto altro. Vincitore del premio speciale della sezione “Un Certain Regard” al festival di Cannes 2014 è il ritratto di un uomo, il fotografo Sebastiao Salgado che, forse inconsciamente, con il susseguirsi dei suoi lavori si è trovato ad esplorare le condizioni di coloro che l'autore chiama "il sale della terra", cioè gli esseri umani.
Il film è una riflessione sulla condizione umana attraverso l’esperienza esistenziale di Salgado che viene narrata attraverso gli occhi di altri due uomini: suo figlio Juliano ed il regista Wim Wenders.
Coordinato in maniera magistrale dal bravo regista tedesco, il racconto si delinea infatti attraverso tre punti di vista: quello soggettivo affidato a Salgado, quello interno affidato al figlio Juliano e quello esterno preso in carico dallo stesso Wenders, che rende omaggio verso l'altrui arte raccontando attraverso la fotografia le avventure di un grande uomo. Tutto è un susseguirsi di storie e vicende, un’opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Le immagini di Salgado rigorosamente in bianco e nero, sono di estrema semplicità e sobrietà. Hanno immortalato le bellezze naturali e gli orrori che hanno oltraggiato il genere umano. In oltre quarant'anni di vita il fotografo ha attraversato tutti i continenti sulle tracce di un'umanità in continua evoluzione, testimoniando alcuni tra i fatti più sconvolgenti della nostra storia contemporanea: conflitti internazionali, carestie, migrazioni di massa. Ha raccontato l'avidità di milioni di ricercatori d'oro brasiliani, sprofondati nella più grande miniera a cielo aperto del mondo, immortalato i pozzi di petrolio incendiati in Medio Oriente ed è stato testimone oculare del grande genocidio in Rwanda.


“Il sale della terra” è un film documentario da guardare in silenzio. Il figlio Juliano documenta la persona attraverso foto e 'home movies', Wenders riproduce gli scatti del fotografo ed in ultimo Salgado racconta la storia di una vita ricca di emozioni. Le sue fotografie, oltre ad essere un capolavoro, sono innanzitutto informazione, le foto arrivano dentro alle cose perché nascono dall'osservazione, dalla passione ed è semplicemente per questa ragione che generano emozioni e riflessione. Salgado riesce a instaurare una partecipazione spirituale con i soggetti ritratti, denuncia indicibili tragedie che non sappiamo vedere, ma rappresenta anche una dimensione di sacrale bellezza della natura. La vita è un grande viaggio e quella di Salgado è un viaggio epico, i suoi scatti ci portano nelle foreste tropicali dell'Amazzonia, del Congo e della Nuova Guinea, attraversano i ghiacciai dell'Antartide e i deserti dell'Africa, scalano le montagne dell'America, del Cile e della Siberia.
“Il sale della Terra” è il giusto tributo ad un grande fotografo che prima di tutto è un grande uomo, capace di mettersi sempre in gioco e sempre pronto al cambiamento. E’ quindi un documentario che non cerca di analizzare oggettivamente il percorso lavorativo di Salgado, quanto piuttosto è un sentito omaggio di Wenders e del figlio al fotografo. Stupendo il dialogo padre-figlio, nel quale Salgado risponde alle domande del figlio sul suo lavoro che, diventato uno stile di vita, lo ha tenuto lontano dalla sua famiglia. Entrambi poco a poco riscoprono, quasi inaspettatamente, il forte rapporto che li lega, merito anche di uno stato ancestrale della natura umana. L’incontro con i diversi popoli indigeni della terra, gioca un ruolo fondamentale in questa “riconciliazione”. Il contatto con questa gente, che in taluni casi vive ancora all’era paleolitica, fa riemergere nell’animo umano quel legame inscindibile con Madre Natura. Le tragedie e la sofferenza che l’uomo infligge a se stesso e alla natura, sfumano nel respiro primordiale del mondo, Salgado si trova di fronte a persone che sembrano provenire da un altro pianeta, trovando in mezzo a loro la sua dimensione naturale. Quella stessa dimensione che dovremmo ritrovare tutti capendo che il cerchio della vita, ancorché oggi ci si trovi nell’era della fiducia smisurata per la scienza, non è solo tendere sempre di più al progresso, ma è soprattutto ritrovare noi stessi e capire da dove siamo venuti.

Titolo: Il sale della Terra
Nazione: Brasile, Francia, Italia
Genere: Biografico, Documentario
Durata: 100 min.
Regia: Wim Wenders
Interpreti: Sebastiao Salgado, Juliano Salgado
Uscita: 2014

Recensione Il Sale della Terra