Recensione film Wild

La vera storia di Cheryl Strayed

Il film narra la vera storia di Cheryl Strayed che appena ventisettenne intraprende un viaggio a piedi lungo la Pacific Crest Trail negli States. La protagonista lasciata sola con il proprio fratello, dopo la morte improvvisa della madre e la fine del suo matrimonio, a causa di continui tradimenti e dipendenza dall’eroina, decide di affrontare, sconfiggendo, in un viaggio pericoloso e solitario, i suoi demoni e le sue paure. Dal suo memoriale, pubblicato nel 2012, il regista Jean-Marc Vallée trae il film Wild.

Il nome non lascia dubbi e il primo pensiero va al film cult di Sean Penn, Into the wild, come se il regista Valleè abbia voluto dare la versione al femminile di Alexander Supertramp. Entrambi incentrati su storie vere, entrambi incentrati su una persona che rimanendo all’interno del Nord America fugge la civiltà per arrivare in un luogo selvaggio, ma le pellicole si differenziano moltissime nello stile e nell’approccio alla storia del protagonista. Wild è animato da una patina più sognatrice, riflessiva, il film gira intorno alla protagonista Cheryl Strayed, i luoghi che attraversa sono solo il pretesto per indagare sulle sue reali emozioni. Into the wild è l’opposto, Peen ci mostra tutta forza della natura, contro la quale l’uomo può ben poco, difatti il protagonista sfugge la moderna civiltà per trovare rifugio nella natura, ma quest’ultima non perdona un suo banale errore.


Wild è sicuramente un bel film, riflessivo, ma forse quello che manca veramente è un pizzico in più di pathos, che lo avrebbe trasformato da piacevole a eccezionale. Storie del genere dovrebbero rimanerti dentro anche molto tempo dopo averle viste, ma non è questo il caso di Wild. Non è quello che si definirebbe un film coraggioso: si attiene infatti ai canoni del racconto di viaggio, riuscendo a fonderlo con il dramma biografico di una donna che non riesce a perdonarsi gli errori fatti nella vita.

Posso concludere dicendo che Wild è la storia di un’anima, che reagisce alla vita nel modo più duro e originale, imbarcandosi in un viaggio a piedi, con uno zaino che più pesante non si può immaginare e senza un buon allenamento, alla ricerca della rinascita nella stessa vita. Questo è il messaggio principale che il film vuole darci: un percorso di purificazione, di autopunizione, di redenzione che porta ad una consPosso concludere dicendo che Wild è la storia di un’anima, che reagisce alla vita nel modo più duro e originale, imbarcandosi in un viaggio a piedi, con uno zaino che più pesante non si può immaginare e senza un buon allenamento, alla ricerca della rinascita nella stessa vita. Questo è il messaggio principale che il film vuole darci: un percorso di purificazione, di autopunizione, di redenzione che porta ad una conseguente rinascita nella vita stessa. Non è la solitudine l'ostacolo peggiore, ma le cose materiali quali la scarsità di acqua e cibo, gli scarponi troppo stretti che dilaniano i piedi, la pericolosità degli incontri, siano serpenti o persone male intenzionate. Ostacoli che più di una volta la inducono a rinunciare, ma ogni volta, mostrando doti non comuni di coraggio e carattere, Sheryl decide di andare avanti fino al traguardo di una impresa eccezionale. E lì, alla fine del percorso, troviamo una persona nuova, che si è lasciata alle spalle gran parte della zavorra che ha inquinato la vita precedente,   trasmettendo forte l’idea che, se lo si vuole veramente, ciascuno può salvare se stesso.

Titolo: Wild
Nazione: USA
Genere: Drammatico
Durata: 120 min.
Regia: Jean Marc Vallée
Interpreti: Reese Whiterspoon, Laura Dern, Michiel Huisman, Gaby Hoffmann, Thomas Sadoski, Brian Van Holt
Uscita: 2014

Recensione film Wild