Nasco nel 1984, giusto in tempo per vedere la caduta del muro di Berlino e iniziare ad esplorare il mondo. Come molti della mia generazione la passione per i viaggi nasce nel più classico dei modi: un Erasmus in Turchia mi ha aperto le porte del mondo e da allora la fame di avventura e conoscenza è diventata insaziabile. Il continente che più mi rappresenta è l’Asia, dove ho avuto anche la fortuna di vivere per alcuni periodi collezionando esperienze straordinarie, come quella volta in Sri Lanka, quando ho trovato un elefante che riposava davanti casa, di passaggio per prepararsi alla festa della Perahera. Oppure in Cambogia, scoprendo la meraviglia del plancton che illumina l’acqua di notte in una Koh Rong ancora incontaminata e selvaggia. La fascinazione per l’Africa e le culture africane, invece, è nata anche grazie al lavoro in organizzazioni umanitarie, che mi hanno permesso di vivere esperienze autentiche di conoscenza e scambio, scoprendo modi di vivere diversi e affascinanti, che hanno stimolato la mia naturale curiosità. Le avventure più belle le ho vissute sicuramente in Senegal, in Kenya e in Madagascar, viaggiando instancabilmente (beh, quasi) su qualunque mezzo di trasporto e non perdendo occasione per scambiare due parole con chiunque mi sedesse a fianco per capire qualcosa in più della sua cultura e conoscere la sua storia. Un’altra delle cose che mi fa sentire vivo è la bicicletta: sono da sempre un ciclista urbano attento alla sostenibilità ambientale, e quando posso unisco la passione per i viaggi a quella per la bici, mezzo perfetto per esplorare nuove destinazioni in totale libertà contando solo sulla propria forza. Il mio bagaglio è da sempre uno zaino 40 litri. “Less is more” è il mio mantra, ma ci sono un paio di cose che non dimentico mai: i tappi per le orecchie e lo scotch (fidatevi, serve sempre!).