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Il viaggio in sintesi

Un viaggio intenso e suggestivo nel cuore dell’Africa Occidentale, tra Togo, Benin e Ghana, dove tradizioni ancestrali, riti vudù e paesaggi senza tempo si intrecciano in un’esperienza sensoriale e spirituale unica. Il nostro viaggio parte da Lomé, la vivace capitale del Togo, che con i suoi eclettici mercati ci porta subito nel ritmo africano. Facciamo tappa a Sokodé, dove al calar del sole va in scena la mistica danza del fuoco, e proseguiamo il viaggio tra le montagne dell’Atakora, nel territorio del popolo Tamberma. Ammiriamo qui le loro straordinarie abitazioni fortificate, le “tata”, piccole fortezze d’argilla che sembrano sculture viventi. Superato il confine con il Benin, assistiamo alla spettacolare danza delle maschere Egun a Dassa, e proseguiamo il nostro viaggio verso sud. Arriviamo a Ganvié, la cosiddetta “Venezia d’Africa”, un villaggio di palafitte che galleggia sul Lago Nokwe tra canoe, mercati galleggianti e sorrisi curiosi. A Ouidah, culla del vudù, partecipiamo a una cerimonia vudù autentica: tamburi, canti e trance collettiva rivelano l’anima profonda dell’Africa, misteriosa e profondamente umana. Giungiamo infine in Ghana: arriviamo a Kumasi, dove conosciamo i rituali e la cultura dell'antico popolo Ashanti, per poi spostarci verso la costa atlantica, dal parco di Kakum alla città costiera di Elmina, dove ammiriamo dal mare l'antico forte portoghese, a bordo di una barca tradizionale. Chiudiamo la nostra avventura ad Accra, capitale del Ghana, una delle città più dinamiche d'Africa.

Da non perdere
  • Akodessawa, il mercato dei feticci di Lomé
  • Le "tata", case-fortezza dei Tamberma
  • La Danza del Fuoco a Sokodé
  • La danza frenetica delle maschere Egun
  • Ouidah, tra templi e rituali vudù
  • In canoa a Ganvié, la "Venezia d'Africa"
  • Elmina e i forti lungo la costa del Ghana
  • I riti e la cultura Ashanti a Kumasi

    La quota comprende

  • Volo di linea a/r da Roma e Milano per Lomé / Accra
  • Tutti i pernottamenti con colazione
  • Tutti gli ingressi a siti d'interesse da programma
  • Minivan con driver per l'intero tour
  • Guida locale per l'intero tour
  • Tour leader dall’Italia
  • Polizza assicurativa medico-bagaglio

    La quota non comprende

  • Visto d'ingresso per Togo, Benin e Ghana
  • Bagaglio da stiva per i voli
  • Pasti e bevande dove non menzionati
  • Mance ed escursioni facoltative
  • Tutto quanto non indicato in "La quota comprende"

  • 14 giorni
Da  

€ 4.390

  /persona
Prossima partenza 14/08/2026
Calendario partenze
Alloggi

Hotel locali in camera doppia o tripla, in condivisione con gli altri partecipanti

Trasporti

Minivan privato con driver

Cassa Comune:  € 0

Non prevista per questo viaggio

Itinerario completo

Itinerario

Partenza con volo con scalo dall’Italia, con destinazione Lomé, la capitale del Togo. Atterrati a Lomé, incontriamo il team locale e ci trasferiamo in hotel. A seconda del piano voli, l’arrivo può essere in tarda serata o al mattino del giorno seguente.

Il nostro viaggio nel cuore della magia dell’Africa occidentale inizia con la visita di Lomé, vibrante capitale del Togo, l’unica città africana ad aver subito consecutivamente le influenze coloniali tedesche, inglesi e francesi. Questa storia di influenze variegate ha creato un’identità unica, che si riflette nello stile di vita e nell’architettura della città. Iniziamo la visita con il mercato centrale di Lomé, dove facciamo conoscenza con le “Nana Benz”, donne mercanti che hanno concentrato nelle loro mani il  commercio dei costosi “pagne” (tessuti) che arrivano dall’Europa e sono venduti in tutta l’Africa Occidentale. Proseguiamo quindi visitando gli  edifici coloniali del quartiere amministrativo, dove il sapore dei tempi del colonialismo è ancora vivo per poi spostarci ad Akodessawa, il mercato dei  feticci più grande d’Africa: in questo luogo, uno dei più iconici di Lomé, si può osservare un eclettico assortimento di amuleti, crani di animali, conchiglie, antiche pietre-moneta, teste di serpente, statuette propiziatorie e tutte le più svariate componenti necessarie alla realizzazione di pozioni magiche e feticci vudù. I grandi maestri del mercato ci presentano alcuni dei loro "gris-gris" fatti in casa, preparati per aiutarci a risolvere i problemi della vita quotidiana. Pernottamento a Lomé.

Ci trasferiamo in direzione nord, con sosta ad Atakpamé, una tipica cittadina africana costruita sulle colline, punto di convergenza dei prodotti provenienti dalla foresta limitrofa. Risalente al XIX secolo, si trova lungo la ferrovia principale che collega Lomé a Blitta, al centro di un'importante area di coltivazione del cotone, ed è qui che gli uomini della regione, attraverso il loro lavoro qualificato su piccoli telai di tessitura, realizzano il tessuto dai colori vivaci chiamato "Kente". Proseguiamo verso nord visitando qualche villaggio lungo la strada, facendo tappa, in base al giorno della settimana, presso alcuni mercati locali che si svolgono una volta alla settimana. Arriviamo a Sokodé nel tardo pomeriggio, in tempo per goderci l’affascinante spettacolo della danza del fuoco. Nel cuore del villaggio, un grande fuoco illumina i volti dei danzatori che cominciano a muoversi al ritmo incessante dei tamburi. I danzatori, in uno stato di trance, si gettano nelle braci, le raccolgono con le loro stesse mani e le portano alla bocca. Alcune volte le fanno persino scorrere lungo tutto il corpo senza che esse lascino alcuna ferita e senza mostrare alcun segno di dolore. Possiamo chiamarla prova di coraggio? Autosuggestione? Magia?... Viene difficile spiegare una tale performance. Forse è proprio il feticcio a proteggerli dal fuoco. Pernottamento a Sokodé.

Una pista attraverso la catena collinare dell'Atakora ci conduce a uno dei momenti più attesi del viaggio, l'incontro con le popolazioni Tamberma. Per ragioni di difesa, i Tamberma hanno trovato rifugio da secoli nella catena montuosa dell'Atakora, in un territorio dall'accesso difficile che ha permesso loro di sfuggire a tutti gli influssi esterni e principalmente alla tratta negriera verso il nord Africa islamizzato. Secondo gli specialisti, le loro origini li accomunano ai Dogon del Mali: con loro condividono certamente una fedeltà assoluta alle proprie tradizioni animiste. Prova ne è la presenza di grandi feticci, a forma fallica, all'entrata delle loro case. Le dimore, dette “tata”, sono in forma di minuscoli castelli di singolare bellezza, costruiti su tre piani con un mix di legno, argilla e sterco. Architetti di avanguardia come Le Corbusier sono rimasti colpiti per la plasticità delle forme di queste straordinarie dimore fortificate. Con il permesso accordatoci dagli abitanti, possiamo entrare nelle loro case per comprendere il loro stile di vita. Pernottamento a Kara.

In mattinata, da Kara ci spostiamo verso est, attraversando il confine con il Benin. Arrivati in Benin, pochi km oltre il confine andiamo a scoprire vecchi villaggi Taneka, situati alle pendici dei monti omonimi. Questi villaggi hanno capanne rotonde con tetti conici e protetti al centro da vasi di terracotta. La parte superiore dei villaggi è abitata dai giovani iniziati e dai sacerdoti dei feticci, abbigliati con sole pelli di capra e caratterizzati da una lunga pipa dalla quale non si separano mai. Ogni villaggio ha conservato i propri culti e riti d'iniziazione, ma, allo stesso tempo, insieme hanno creato istituzioni politiche e religiose comuni. Mentre si cammina lungo viuzze delimitate da pietre lisce, potrebbe capitare di incontrare giovani seminudi e con il cranio rasato che si preparano alle celebrazioni iniziatiche. I Taneka, considerano che per «fare» un uomo ci vuole tempo, pazienza e tanto... sangue di animali sacrificati. Insomma, un processo lungo tutta un'esistenza, a tal punto che la vita stessa diventa un rito di passaggio. Trasferimento verso sud e visita al feticcio di Savalou che rappresenta un importante luogo di pellegrinaggio animista. Pernottamento a Dassa.

Dassa è la sede di un antico regno fondato da Olofin nel 1385. Oggi la cittadina ospita siti che testimoniano di questa lunga storia. Assistiamo alla danza delle maschere Egun, che rappresentano gli spiriti dei defunti. Gli uomini che indossano le maschere che rappresentano Egun sono iniziati al culto: vestiti con abiti multicolori e sgargianti, emergono dalla foresta e formano una processione per le strade del villaggio, balzando verso qualsiasi spettatore che osi avvicinarsi troppo. Secondo la credenza locale, bisogna evitare di essere toccati dell’Egun: il tocco infatti equivale a un pericolo di morte! Quando la maschera irrompe sulla scena, si assiste a una specie di corrida che suscita un mix di paura e rispetto. In alcuni casi coloro che sono raggiunti dalle maschere cadono in uno stato di catalessi, e sono portati subito nella casa delle maschere per un trattamento segreto che li farà ritornare nel mondo dei vivi. Dopo aver assistito alle spettacolari danze delle maschere Egun, ci trasferiamo a Abomey, dove incontriamo la comunità dei "falsari", che da secoli servono i re del Dahomey nella produzione di armi e altri utensili. Nel pomeriggio assistiamo alle spettacolari maschere danzanti Gelede, strettamente legate alle divinità vudù. Gli spettacoli di Gelede ricordano il nostro "teatro" occidentale, dove ogni maschera rappresenta un personaggio, spesso umoristico o ironico. Questo aspetto teatrale delle maschere che mimano racconti ha la funzione di educare, non semplicemente di intrattenere il villaggio. La maschera di Gelede ha tratti femminili, ma è indossata da uomini vestiti da donna che ballano performance incredibili: un coro composto da più di 20 cantanti che danzano in un grande cerchio con due grandi tamburi al centro, il pubblico circostante, felice ed eccitato, che canta, ride e batte le mani. I colori dominano la scena con i ballerini vestiti con abiti colorati che si muovono in continuazione. Pernottamento ad Abomey.

Nella regione a nord di Cotonou si estende una vasta area lacustre. Una barca a motore ci permette di attraversare il Lago Nokwe e raggiungere Ganvié, il più vasto villaggio palafitticolo del continente africano. I circa 25.000 abitanti, appartenenti all’etnia Tofinou, costruiscono le loro capanne di legno su pali di teak, coprendone i tetti con spessi strati di fogliame. La pesca è l’attività principale di questa popolazione, e la a vita quotidiana si svolge al ritmo delle canoe che uomini, donne e bambini guidano con disinvoltura utilizzando bastoni dai colori vivaci. Rientrati sulla terra ferma, attraverstiamo brevemente Cotonou, la città più grande nonché motore economico del Benin. Cotonou è caratterizzata dal traffico costante di migliaia di zamidjans (moto-taxi), i cui autisti sono caratterizzati da uniformi gialle e porpora. Di conseguenza, la città segue il ritmo dei semafori che scandiscono fermate e ripartenze dei moto-taxi, che creano un colorato caos tipico delle grandi metropoli africane. Proseguiamo verso Ouidah, considerata la capitale del vudù africano: Ouidah fu conquistata dall’esercito di Dahomey durante il XVIII secolo per diventare uno dei principali porti degli schiavi. Oggi nella città, in perfetto sincretismo, coabitano uno di fronte all'altro,il tempio dei pitoni e la cattedrale cattolica. La lentezza dei personaggi inondati dal sole, il battito lontano delle onde sulla spiaggia e il ritmo dei tamburi sembrano riportare l'eco mormorante delle colonne di schiavi imbarcati su queste spiagge. Un'atmosfera “fuori del tempo”, perfettamente descritta da Chatwin nel suo libro «Il viceré di Ouidah». A piedi visitiamo il Tempio dei Pitoni e il Forte portoghese, oggi un museo sulla storia di Ouidah e della tratta degli schiavi (attualmente in restauro). Terminiamo il nostro tour della città seguendo la "strada degli schiavi" fino alla spiaggia, il punto di "non ritorno" dove gli schiavi erano soliti salire a bordo delle navi. Pernottamento a Ouidah.

In un remoto villaggio nascosto, partecipiamo a una cerimonia vudù: il ritmo frenetico dei tamburi e i canti degli adepti contribuiscono a richiamare lo spirito vudù che poi si impossessa di alcuni dei danzatori. Questi cadono in una trance profonda: occhi che si rovesciano all'indietro, smorfie, convulsioni, insensibilità al fuoco o al dolore. Sakpata, Heviesso, Mami Water sono solo alcune delle divinità vudù che possono manifestarsi. In questo stretto villaggio, circondati dall'atmosfera magica della cerimonia, capiamo finalmente cosa intende la gente quando dice: "Nelle vostre chiese pregate Dio, nel nostro santuario vudù diventiamo Dio!". Al termine delle celebrazioni, rientriamo in Togo e giungiamo a Lomé nel tardo pomeriggio. Compatibilmente con l’orario dei voli, tempo libero negozi di arte tribale e antiquariato, artigianato, gallerie d'arte con dipinti contemporanei della "scuola togolese" (che iniziano ad essere piuttosto popolari nelle gallerie francesi e nordamericane) etc.. Pernottamento a Lomé.

Lasciamo il Togo per poi attraversare il confine ed entrare in Ghana, nella regione del Volta. Raggiungiamo la tribù dei Krobo, nota per le sue perline di vetro. I Krobo le producono e indossano per cerimonie e per scopi estetici. Durante il tragitto, visitiamo una comunità artigianale di produttori di perline e sperimentiamo il processo di creazione, che segue una tecnica tradizionale che dura da secoli. Successivamente, una strada spettacolare tra foreste tropicali lussureggianti in un paesaggio di montagne e colline ci porterà alla colorata città di Koforidua, capoluogo della regione orientale. Pernottamento a Kaforidua.

Al mattino ci trasferiamo a Kumasi, la capitale storica e spirituale dell'antico regno Ashanti, che è stato uno dei più potenti dell'Africa. Il tributo pagato oggi all'Asantehene (re) è la migliore testimonianza dello splendore e della forza del passato e dell'orgoglio Ashanti ancora forte. Con quasi due milioni di abitanti, Kumasi è una città tentacolare con un mercato centrale unico, uno dei più grandi dell'Africa. Qui si trovano tutti i tipi di artigianato ashanti (articoli in pelle, ceramiche, perline, tessuti chiamati Kente, ecc.) e quasi tutti i tipi di frutta e verdura tropicale. Nel pomeriggio, partecipiamo, se ce n'è la possibilità, a un funerale tradizionale Ashanti. I partecipanti indossano splendide toghe rosse o nere e danno vita a un evento che ha quasi l’aria di una celebrazione “festosa”. Grazie a questa cerimonia, lo spirito del defunto raggiunge il mondo degli antenati e proteggerà la sua famiglia. Parenti e amici si riuniscono, socializzano e celebrano la sua memoria, il capo del quartiere arriva circondato dalla sua corte all'ombra di un grande parasole, mentre i tamburi danno il ritmo alle danzatrici i cui intricati movimenti sono altamente simbolici per i significati bellici ed erotici. Pernottamento a Kumasi.

In mattinata proseguiamo il tour di Kumasi con la visita al Centro Culturale Ashanti: una ricca collezione di manufatti Ashanti ospitata in una splendida riproduzione di una casa Ashanti. Visita al Museo del Palazzo Reale che ospita una collezione unica di gioielli in oro indossati dalla corte Ashanti. Nel calendario Ashanti, giorni specifici sono riservati al Festival dell’Awukudae. Durante questa elaborata cerimonia, il capo tradizionale siede sotto un parasole colorato e riceve gli ospiti in una spettacolare esibizione di gerarchia e simbolismo. La cerimonia inizia con una grande processione: cantastorie che raccontano le gesta dei re del passato, suonatori di trombe d'avorio e di tamburi, portatori di spade e ventagli, guardie armate, sacerdoti feticisti di alto rango e donne vestite di rosso che danzano con simbolica sensualità. Anche la Regina Madre si unisce poi alla celebrazione, circondata dal suo seguito. Se il nostro viaggio coincide con le date dell'Awukudae, partecipiamo alle cerimonie. In alternativa, dedichiamo il pomeriggio alla visita di alcuni villaggi Ashanti, dediti alla produzione di tessuti tradizionali come l'Adrinkra, stampato a mano con simboli tradizionali. Ci trasferiamo quindi verso sud fino a Obuasi, dove pernottiamo.

Continuiamo il nostro viaggio verso sud. A pochi chilometri a nord della costa, nel bel mezzo della foresta pluviale, scopriamo il Parco Nazionale di Kakum. Questo parco offre un'opportunità unica di osservare la foresta dall'alto, poiché Kakum dispone di una passerella appesa in alto tra gli alberi. Questa passerella, chiamata tecnicamente “canopy”, è uno dei  ponti di corda più lunghi e più alto del mondo. Camminando a un'altezza compresa tra 30 e 40 metri dal suolo, si gode di un'incredibile vista sulla foresta pluviale: a questa altezza, invece di rivelare i loro tronchi, gli alberi offrono una vista mozzafiato della loro chioma. Proseguiamo quindi verso la costa atlantica, che si affaccia con grandi spiagge sul golfo di Guinea. Il litorale del Ghana conta più di 50 antiche fortezze e castelli, che ricordano l'antico commercio di oro, avorio e schiavi. L'antico nome del Ghana era infatti Costa d'Oro, ed è tuttora il più grande produttore d'oro dell'Africa. Raggiungiamo il Castello di Elmina (Sao Jorge da Mina), il più grande ed antico edificio europeo in Africa, eretto dai portoghesi nel 1482. In tempi diversi, il castello è stato utilizzato come magazzino per il commercio dell'oro, dell'avorio e infine degli schiavi. Il castello che visitiamo oggi è il risultato di successivi lavori di ampliamento ed è riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Di fronte al castello c'è un porto di pesca tradizionale con centinaia di grandi imbarcazioni colorate da pesca: ogni giorno queste grandi piroghe di legno condotte da abili pescatori attraversano le forti onde e correnti dell'oceano, “lottando” per guadagnarsi da vivere. Ci imbarchiamo per scoprire il porto di pesca dall'interno e sfiorare l'oceano in una navigazione inedita e spettacolare. Pernottamento a Elmina.

In una città vicina ad Elmina, scopriamo i Posuban: colorati santuari delle compagnie Asafo con molteplici statue a grandezza naturale, dove i guerrieri Asafo, appartenenti alle tribù Fanti, versano le loro libagioni. Giungiamo quindi a Accra, la capitale del Ghana. La città ha mantenuto la sua identità nonostante il rapido sviluppo degli ultimi decenni, con i suoi edifici moderni e i grandi viali. La rigogliosa area amministrativa, punteggiata da eleganti ville costruite nella prima metà del XIX secolo, ci ricorda che il Ghana era la colonia più fiorente dell'Africa. Esploriamo il quartiere storico di James Town, abitato dai Ga. Di fronte all'Oceano si svolge la vita dei nativi: un villaggio circondato dalla città! Qui tutte le attività economiche seguono regole molto diverse da quelle che governano la "city” (area commerciale), a poche centinaia di metri di distanza. Proseguiamo con la visita all'interessante Museo Nazionale recentemente rinnovato e a un atelier specializzato in “bare fantasy”. Queste bare artigianali, uniche nel loro genere, possono rispecchiare qualsiasi forma: frutta, animali, pesci, automobili, aerei.... L'unico limite è l'immaginazione! Iniziati ad Accra, questi sgargianti modelli di bare sono ormai collezionati in tutto il mondo ed esposti nei musei come arte contemporanea africana. A seconda dell'operativo voli, spostamento in aeroporto per il volo per l'Italia o pernottamento ad Accra.

Rientro in Italia. Arrivederci alla prossima avventura!

Mappa

Alloggi

Hotel locali in camera doppia o tripla, in condivisione con gli altri partecipanti

Trasporti

Minivan privato con driver

Cassa Comune:  € 0

Non prevista per questo viaggio


Cose da sapere su questo viaggio

Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi per entrambi i Paesi. Per il Togo visto obbligatorio da richiedere ed ottenere online, sulla piattaforma https://voyage.gouv.tg/, almeno una settimana prima della partenzane. Per il Benin visto obbligatorio da richiedere ed ottenere online, sulla piattaforma https://evisa.bj, almeno 10 giorni prima della partenza. Per il Ghana è necessario un visto per ingresso singolo, rilasciato dall'Ambasciata del Ghana. Vi forniremo una lettera d'invito e le conferme degli hotel per assistervi nella richiesta.
Importante: Si prega di prevedere un tempo sufficiente per la pratica del visto per il Ghana prima della partenza.Vaccinazione obbligatoria contro la febbre gialla da dimostrare con un libretto di vaccinazione attestante il vaccino. 

Il viaggio è adatto a viaggiatori motivati e spinti dalla curiosità di conoscere e scoprire le usanze delle popolazioni tribali del Togo, del Benin e del Ghana lungo rotte non battute dal turismo di massa. È pertanto richiesto spirito di adattamento, per uno standard di servizi non comparabile a quello occidentale, e senso di avventura. Il viaggiatore disposto a mettersi in gioco, con una buona dose di flessibilità e grande rispetto verso le popolazioni locali, scoprirà in questi luoghi una bellezza incontaminata e una ricchezza umana straordinaria.

L'arrivo in Togo, a seconda dell'orario dei voli, può avvenire in serata del primo giorno o al mattino del secondo giorno.

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Calendario partenze

da venerdì

14/08/26

a giovedì

27/08/26
€ 4.390

Acconto € 1.320

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