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Shangri-La è il luogo immaginario descritto nel romanzo “Orizzonte Perduto” di James Hilton, racchiuso nell'estremità occidentale dell'Himalaya, dominato da meravigliosi paesaggi senza tempo, in un ambiente di pace e tranquillità. Paesaggi naturali quasi surreali, spiritualità dei monasteri, buddhismo, cultura, tradizione. Il Tibet, un tempo regno isolato, dopo una storia travagliata è diventato una meta sempre più agognata dai viaggiatori, attratti da questi suoi biglietti da visita così significativi. Partiamo da Chengdu, megalopoli simbolo dell’ovest della Cina, capitale del panda gigante, per un viaggio lento e profondo lungo la mitica linea ferroviaria Qinghai – Tibet, la più elevata al mondo, che km dopo km ci porta letteralmente sul tetto della Terra. Lhasa, la capitale del Tibet, rappresenta, con i suoi luoghi di culto, un punto fermo del pellegrinaggio dei fedeli in visita al Potala, una delle opere architettoniche più famose del mondo, un tempo residenza del Dalai Lama. Da Lhasa, un meraviglioso itinerario on the road tra laghi turchesi, villaggi di pastori, monasteri di montagna e splendidi scenari innevati, ci porta ad altitudini sempre più elevate fino a raggiungere il campo base dell’Everest, la vetta fra le vette.
Hotel livello comfort in camera doppia o tripla, in condivisione con gli altri partecipanti.
Treni, minivan privato
Partenza dall’Italia con volo per Chengdu. Notte in volo
A seconda dell’operativo voli, arrivo a Chengdu. Siamo atterrati nel capoluogo del Sichuan, importantissimo polo commerciale, tecnologico e turistico della Cina occidentale, noto soprattutto per essere la capitale mondiale del panda gigante. Prendiamo confidenza con questa megalopoli da più di 21 milioni di abitanti: usciamo nel suo centro avveniristico, che culmina nello spettacolare gioco di luci delle Twin Towers, e sperimentiamo la rinomata cucina del Sichuan, nota in Cina e nel mondo per la sua piccantezza. Pernottamento a Chengdu
In mattinata, ci trasferiamo in treno da Chengdu alla vicina Leshan, per la visita di uno dei più importanti monumenti storici della Cina, il Buddha Gigante di Leshan. La costruzione della mastodontica statua del Buddha, alta 71 metri, iniziò nel 713 d.C. su iniziativa di un monaco di nome Haitong, nel tentativo di calmare le turbolente acque del sottostante fiume Min. Il grande Buddha, più volte restaurato nel corso dei secoli, non ha forse aiutato a calmare le acque del fiume, ma resta certamente ancora oggi uno dei più impressionanti monumenti della Cina. Dopo la visita del Buddha Gigante, rientriamo in treno a Chengdu. Pernottamento a Chengdu
Ci svegliamo presto, e ci dirigiamo all’orario di apertura al Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding, il principale centro per la ricerca e la salvaguardia del panda gigante di Chengdu. Qui abbiamo qualche ora a disposizione per osservare decine di panda giganti intenti nelle loro attività quotidiane, e anche qualche piccola colonia di elusivi panda rossi. Rientriamo quindi in centro a Chengdu, e ci dirigiamo in stazione per il treno notturno con destinazione Xining: inizia il nostro grande viaggio via terra verso l’altopiano tibetano! Pernottamento in cuccetta in treno
In mattinata arriviamo a Xining. La notte in treno ci ha portato ai confini orientali dell’altopiano tibetano, nella provincia del Qinghai. Xining, metropoli da più di 2 milioni di abitanti, dietro ai moderni grattacieli nasconde ancora oggi il suo fascino di storico crocevia di popoli e culture. Nel corso dei secoli, infatti, la città ha assorbito le influenze islamiche, che hanno viaggiato lungo la Via della Seta dal vicino Xinjiang, quelle propriamente cinesi della nuova colonizzazione Han, e infine quelle provenienti dal vicino Tibet. Durante la nostra sosta a Xining, a testimonianza della diversità culturale delle città, con una guida locale visitiamo la grande moschea di Dongguan, risalente al 1380 e luogo-simbolo per le minoranze islamiche della Cina, e il gompa di Ta’er, il più importante monastero tibetano al di fuori della Regione Autonoma del Tibet. Nel pomeriggio ci trasferiamo alla stazione di Xining per imbarcarci sul secondo treno del nostro viaggio, con destinazione Lhasa. Pernottamento in cuccetta in treno
Le viste fuori dal finestrino, svelate dalle prime luci dell’alba, dicono tutto. Immensi spazi, grandi praterie con animali al pascolo, sparute cittadine tra le montagne: siamo arrivati in Tibet! Percorriamo oggi uno dei tratti ferroviari più iconici del mondo, la mitica linea Qinghai – Tibet. Voluta da Mao Zedong sin dagli anni ’50, con un progetto che prese l’evocativo nome di “Treno dei Cieli”, si rivelò ben presto una sfida troppo grande per l’ingegneria dell’epoca, e venne completata nel suo tratto finale tra Golmud e Lhasa solo nel 2006. La linea attraversa l’immensità desolata dell’altopiano tibetano, toccando quote da capogiro, tanto che nei pressi della stazione di Tanggula raggiunge l’elevazione di 5.072 m.s.l.m, più alta di ogni altra linea ferroviaria al mondo. Dopo un lungo viaggio sul tetto del mondo, arriviamo nel pomeriggio a Lhasa, la leggendaria capitale del Tibet, a quota 3.650 m.s.l.m.. Dopo il check-in in hotel, iniziamo una prima esplorazione della città, a passo tranquillo per abituarci all’altitudine. Lhasa è stata un centro di grande importanza culturale sin dai tempi dell’unificazione del Tibet del VII secolo d.C., e ne divenne capitale nel 1642, anno in cui il Dalai Lama si insediò nelle rovine del vecchio Potala. Nel 1951 Lhasa fu conquistata e sottomessa dalla Cina, e da allora, complice anche l’arrivo della ferrovia, sempre più cinesi Han hanno iniziato a migrare in Tibet. Ancora oggi si stima però che circa l’80% della popolazione sia di etnia tibetana, per lo più concentrata nei quartieri storici intorno al Potala, mentre i cinesi abitano per lo più nelle moderne periferie. Nel pomeriggio ci spostiamo al monastero di Sera, uno dei tre principali monasteri della scuola Gelug (insieme a Drepung e Ganden), dove possiamo osservare nutriti gruppi di giovani monaci allenarsi nell’arte dialettica, dimostrando la loro padronanza della filosofia buddhista attraverso dibattiti. Pernottamento a Lhasa
Visitiamo oggi il palazzo del Potala, costruito nel VII secolo per fornire alla corte tibetana un luogo di culto e meditazione. A metà del XVII secolo fu ricostruito dal quinto Dalai Lama fino alle dimensioni attuali, e divenne la principale residenza del Dalai Lama dal 1642 fino al 1959, anno in cui il XIV Dalai Lama andò in esilio in India in seguito all’occupazione cinese del Tibet. L'edificio, costruito in pietra e legno con tetti dorati, è un capolavoro architettonico maestoso, e domina lo skyline di Lhasa con i suoi 13 piani che svettano dalla Collina Rossa. Nel pomeriggio proseguiamo la visita di Lhasa con il tempio di Jokhang, tempio della setta Gelug del buddhismo tibetano, nonché il più importante del centro di Lhasa, circondato dalla celebre strada Barkhor, via di pellegrinaggio circolare su cui si affacciano edifici storici tibetani, da percorrere rigorosamente in senso orario. Pernottamento a Lhasa
Dopo aver fatto approfondita conoscenza della capitale Lhasa, è tempo di iniziare il nostro entusiasmante on the road alla scoperta del Tibet più profondo, alle pendici dell’Himalaya. In minivan, guidato da driver locale, ci tuffiamo nelle sconfinate distese dell’altopiano tibetano. Arriviamo allo Yamdrok Yumtso, uno dei 4 laghi sacri del Tibet, incastonato con le sue acque turchesi a 4.441 metri tra splendidi declivi erbosi e alte montagne ammantate di neve, dove possiamo rilassarci, immersi in uno degli scenari più suggestivi di tutto il Tibet, e incontrare locali mandrie di yak al pascolo con i loro pastori. Dopo un pranzo in una fattoria locale, proseguiamo l’itinerario sino ad arrivare dinanzi al maestoso ghiacciaio Karola, che scende dalla parete sud del monte Nojin Kangsang (7.191 m). Proseguiamo quindi attraverso il passo Simila verso Gyantse, famosa per il suo Kumbum, stupa tibetana dalle 108 porte, e giungiamo in serata a Shigatse, la seconda città più grande del Tibet. Pernottamento a Shigatse
La giornata odierna ci porta ai piedi dell’Everest, la montagna più alta della Terra! Partiti da Shigatse, le imponenti vette della catena dell’Himalaya si fanno sempre più vicine. Dal passo Gyatsola (5.280 m) possiamo, in caso di giornata particolarmente limpida, avere un primo punto di osservazione sul lato tibetano del monte Everest. La cima più alta della Terra torna poi a essere visibile una volta entrati nell’area della Riserva Nazionale dell’Everest, dal passo Gawula (5.198 m). Una nuova strada ricca di tornanti ci porta infine al campo base dell’Everest dal lato tibetano (5.000 m), sopra a cui si staglia imponente il profilo inconfondibile dell’Everest. Davanti ai nostri occhi, il tetto del mondo! Pernottamento nel villaggio nei pressi dell’Everest Base Camp.
Ci svegliamo con lo spettacolo del monte Everest di fronte a noi. Apriamo la giornata visitando il gompa di Rongbuk, vicino al campo base, che con i suoi 5.154 m di altitudine è il monastero più alto al mondo. Rientriamo quindi lentamente verso Shigatse, seguendo un’altra rotta rispetto al giorno precedente: passiamo infatti dal punto panoramico Dingye Xiling, da cui possiamo osservare la catena Himalayana in tutto il suo splendore, dall’Everest (8.848m) al Lhotse (8.516m), quarta montagna più alta della Terra. Attraversiamo poi l’antica città di Sakya, prima di rientrare in serata a Shigatse. Nb. In caso di forti piogge o nevicate, la rotta da Dingye potrebbe essere chiusa. In questo caso, il rientro è previsto attraverso la strada del giorno precedente. Pernottamento a Shigatse
In mattinata visitiamo Shigatse, seconda città più grande del Tibet. Il monastero Tashilhunpo, residenza del Panchen Lama, è il cuore spirituale della città, vero e proprio punto di riferimento per gli abitanti di Shigatse. Successivamente, rientriamo verso Lhasa seguendo il fiume Yarlung Tsampo, il fiume madre del popolo tibetano. Arriviamo nel pomeriggio a Lhasa, tempo libero e pernottamento a Lhasa
Rientro all‘aereoporto di Lhasa. In base all’operativo voli, possibili ultime visite in città o al monastero di Ganden, a circa un’ora di distanza dalla capitale, uno dei 3 maggiori monasteri della scuola Gelug, distrutto dall’invasione cinese degli anni ’50 e poi ricostruito. Arrivati in aeroporto, salutiamo il Tibet, terra magnifica che regala emozioni profondissime, e ci imbarchiamo sul volo di rientro per l’Italia. Nottata in volo
Arrivo in Italia. Arrivederci alla prossima avventura!
Hotel livello comfort in camera doppia o tripla, in condivisione con gli altri partecipanti.
Treni, minivan privato
Passaporto con validità residua di almeno 6 mesi. Permesso per il Tibet incluso nella quota. Nessuna vaccinazione obbligatoria
Viaggio meraviglioso ad alta quota alla scoperta dei più spettacolari paesaggi dell'altopiano del Tibet e della cultura buddhista tibetana. Il viaggio non presenta grandi difficoltà fisiche, ma i ritmi intensi e l'altitudine richiedono spirito di adattamento. Il viaggio in Tibet segue un itinerario che coniuga armoniosamente l'aspetto naturalistico, culturale e monumentale del paese.
Si possono presentare problemi legati al mal di montagna visto che visitiamo luoghi con altitudine oltre i 4.000 m. È opportuno consultarsi con il proprio medico di fiducia per escludere eventuali controindicazioni ai viaggi a quote elevate (il viaggio non è adatto a chi soffre di problemi cardio-vascolari, respiratori o di alta pressione). Prima di affrontare un viaggio in altitudine è sempre consigliabile un controllo medico preventivo, ma sottolineiamo che l'itinerario prevede un congruo acclimatamento alla quota. Materiale antigovernativo: preghiamo i partecipanti di non portare durante il viaggio in Tibet i testi reputati dalla Cina antigovernativi, ad esempio: articoli di giornale a favore del Tibet libero, fotografie del Dalai Lama, testi sul Dalai Lama etc..
13 Giorni
da domenica
a venerdì
Acconto € 1.170
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